lunedì 24 ottobre 2011

Melancholia

Compito di artisti come Pasolini è stato di cogliere i segnali deboli che arrivano dal futuro. Quello di von Trier è spiegarci - con la poesia delle immagini - l'oggi che viviamo.

Un oggi fatto di angoscia personale, quella scaturita da genitori inadeguati, come lo sono quelli di Justine e di Claire, e l'angoscia per qualcosa che non possiamo gestire, come la crisi economica e finanziaria, sospesa su di noi come un immane pianeta che può distruggere la perfezione di vite poco vissute, vite artefatte, ma tanto in linea con gli stilemi imposti dalle mode, pacchiane come la limousine troppo grande, o piccolo borghesi come i riti calcolati e stupidamente cadenzati della festa di matrimonio da un ridicolo François Vatel dei poveri.

Tutte cose effimere, false, imposte e auto-imposte da una umanità codarda, ma anche grifagna fino alla feccia e ben rappresentata dal capo di Justine che le chiede, fino alla nausea e nel momento e col modo più inopportuno, una tagline per una campagna pubblicitaria.

Ed è nella scena del confronto fra Justine e il suo capo che si coglie appieno il messaggio di von Trier: un oggi pieno di niente e affannosamente alla ricerca di rimettere in moto un sistema fallito perché basato sull'accumulazione spietata da cui il sentimento deve essere bandito.

von Trier ci mostra un'umanità insensibile e anche pretenziosa, fatta di "esperti" come il marito scienziato, che alla fine non ha nessuna risposta se non quella codarda del suicidio per evitare di dichiarare il fallimento delle proprie teorie.

Un messaggio forte a tutta la classe dirigente del pianeta, che non vuole ancora capire che qualcosa di nuovo, inatteso, ingestibile è sui nostri cieli, e richiede una visione del mondo diversa.

Totalmente diversa.

domenica 16 ottobre 2011

Cowboys and aliens

Finalmente una cosa nuova, per altro ben fatta e ben recitata, sopratutto Harrison Ford che, da buon attore americano, comincia a fare parti da uomo maturo con maestria ed eleganza.

Perfino Daniel Craig è convincente, lui che come 007 è un po' ingessato.
Perfetta anche Olivia Wilde e l'ottimo Adam Beach.

Il film ha il ritmo giusto, giusta suspence e si fa vedere, che poi è quello che uno vuole quando va al cinema.

sabato 15 ottobre 2011

Next Three Days

Insulso, poco credibile, scontato fin nei minimi particolari, noioso come una mensa aziendale.

Tutto un product placement per Apple e Toyota, dove Google e iPhone sono strumenti per imparare a fare documenti e chiavi false, rubare auto e ingannare poliziotti parecchio fessi.

Russell Crowe molto fuori forma, sia fisica che mentale.

Il resto della truppa, meglio dimenticarlo.

domenica 9 ottobre 2011